L’incrinatura
nel G2 sino-americano crea un’opportunità per gli europei
Di
Carlo Pelanda (31-3-2009)
Il G20 è
carino, ma i G2 governano realmente il pianeta. Nel 1996 la Cina sfruttò la frattura che
si era creata nel G2 atlantico per convincere Washington a farne uno con
Pechino invece che con gli europei. Ora si è creata una incrinatura
nelle relazioni sino-americane. Vorranno gli europei sfruttare la situazione? In
particolare, lo vorrà Berlusconi
presidente del G8, di fatto organo euroamericano, nel summit di giugno?
Se ne è discusso venerdì scorso nel think tank ben coordinato
da Pialuisa Bianco presso il Mae. L’annuncio che Pechino vorrebbe abbandonare
il dollaro come moneta di riferimento sostituendolo con una bilanciata è stato
l’innesco delle scenarizzazioni. Il testo cinese è apparso credibile e non una sparata. Ciò ha dato la sensazione che Pechino stesse facendo sul serio. Da
mesi la Cina
segnala dubbi sul finanziare la ripresa americana comprandone il debito. L’America
ha reagito mostrando che potrà finanziarlo da sola, via
Fed, dando un segnale aggressivo: se non mi compri il debito farò cadere il
dollaro e provocherò l’implosione del tuo modello basato sull’export, oltre a
massacrarti le riserve valutarie. Risposta cinese in escalation: provaci e io
chiamo la fine del dollaro come moneta di riferimento, togliendoti il potere
mondiale. Mosca, eccitata, si è subito unita a Pechino. Manca intelligence per capire se sia schermaglia negoziale o
frattura, ma un problema c’è. La Cina non ha tutti i soldi per comprare
il debito americano e allo stesso tempo sostenere il mercato interno L’America
sta stampando dollari (di fatto) per compensare tale gap. Se Obama vuole essere
rieletto nel 2012 deve governare con l’inflazione e la
svalutazione per pompare una bolla di crescita interna. La Cina
non si fida né di Obama né della maggioranza protezionista/svalutativa nel
Congresso. Quindi vuole garanzie o in forma di influenza
sul Fmi o di accordo politico bilaterale privilegiato. Non è detto che l’America
voglia dargliele. Probabilmente si accorderanno, ma per un po’ ci sarà una
fratturina. Gli europei hanno quattro motivi per allargarla e proporre a Obama di mollare la Cina, (ri)facendo G2 con loro: (a) la
svalutazione del dollaro distruggerebbe anche l’eurozona; (b) la convergenza
tra euro e dollaro creerebbe un pilastro monetario capace di reggere l’enorme
debito di ambedue; (c) il G2 euroamericano avrebbe la forza di imporre regole
condizionanti al mercato globale a favore delle rispettive classi medie; (d)
costringerebbe la Russia
a virare verso l’occidente, rafforzandolo contro la Cina (vedi www.lagrandealleanza.it). Fantapolitica?
Forse, ma l’opportunità c’è. Berlusconi?
Carlo Pelanda